venerdì 30 dicembre 2011

Merry Christmas, Mr. Occelli!

Gente svenuta e frigo appestato: così si concludono le nostre festività natalizie. 
Dei miasmi - c'è da dire - dovremmo essere fieri, perché esalati dal "formaggio più buono del mondo", almeno secondo la giuria della Fiera Internazionale Fancy Food di New York nel 1997. Il principale antipasto del nostro Finto Natale, infatti, è la Tuma d'la Paja del mitico Beppino Occelli (Farigliano - CN), che prende il nome dalla paglia (paja) nella quale, secondo tradizione, i contadini delle Langhe lasciavano a maturare le tume. 
Il formaggio, prodotto con latte misto di vacca, pecora e capra, con panna, sale e caglio, è soggetto a poche settimane di stagionatura. Si presenta come un sottile disco bianco (alto circa 2 cm), dalla crosta morbida, rugosa e fetida che protegge una pasta dal tenue color giallo paglierino. Solo in bocca, quando si avverte la sua pastosità ed il sapore dolce e delicato, l'olezzo pungente lascia il posto ad un piacevole aroma di erba e nocciola. 
Con sorpresa, l'aroma di bocca della nostra tuma trova, poi, una perfetta cassa di risonanza nel vino di accompagnamento: l'ottimo Colli Tortonesi DOC Annozero 2007 Pernigotti (Carezzano). Ricavato dall'autoctona uva Timorasso, trattasi - eh-ehm - di vino dal limpido colore paglierino-dorato, fragrante di fiori bianchi e frutta fresca e matura, con evidenti note alcoliche; sapido e acidulo, il suo gusto è però ben equilibrato da morbidezza e consistenza.
Da menzionare, inoltre, il buon pecorino di Farindola prodotto, per il marchio "Fior fiore" Coop, dall'azienda agricola Martinelli Pietropaolo (Farindola). E' un formaggio a pasta gialla, compatta e friabile, dal sapore intenso, sapido e leggermente piccante, la cui stagionatura resta incerta tra i 3 ed i 12 mesi. Rappresenta un autentico stile DOP, caratterizzato dalla provenienza abruzzese (circoscritta ad alcuni paesi del versante orientale del Gran Sasso) ma, soprattutto, per l'utilizzo di caglio suino - caso più unico che raro, par di capire.
Rimane da esaltare, a questo punto, solamente il panettone artigianale del Panificio Moderno (Isera). All'interno, ovviamente, farina, sale, burro, tuorlo d'uovo, zucchero ed acqua, oltre al lievito naturale, poi uva sultanina e canditi (di discreta qualità) e pure malto, bucce d'arancia e di limone ed una bacca di vaniglia.
Mancano, invece, i conservanti, gli emulsionanti e gli altri additivi. E non per mere ragioni di principio, dato che a guadagnarci sono proprio le caratteristiche organolettiche del prodotto, in particolare l'aroma: pulito, naturale, di forno. Se proprio, avrebbero potuto usare canditi ed uvetta migliori. Ad ogni modo, è valsa la pena farsi fregare quei 6 euro di sovrapprezzo dalla Casa del Caffè.
Ah, un momento, bisogna pure rendere merito alla Stagista per il pasticcio di verdure! Squisito! Per premio, in via eccezionale, le permetterò di concludere il MIO post con il SUO piccolo angolo della ricetta inventata.
 
Lasagne di verdure

Ingredienti per 2 persone:
½  confezione di lasagne fresche
50 gr. di burro
50 gr. di farina
500 ml. di latte
½ verza piccola
2 zucchine
2 carote
una manciata di piselli
10 pomodorini
½ peperoncino essiccato
250 gr. di ricotta fresca
Trentingrana grattuggiato
olio
noce moscata
sale
pepe

Lavare e tagliare le verdure a cubetti e farle saltare in padella per una decina di minuti con un filo d’olio, sale, pepe e il peperoncino; terminata la cottura lasciar intiepidire.
Preparare intanto la besciamella secondo la ricetta classica.
Assemblare la lasagna seguendo l’ordine pasta-besciamella-verdure-ricotta,  terminando l’ultimo strato con solo besciamella e una generosa spolverata di Trentingrana sulla superficie.
Infornare a 180° nel forno ventilato e preriscaldato per circa 20-30 min.

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