domenica 17 febbraio 2013

Furli & formai.

Era parecchio che non si tornava alla Bottega Trentina e, anche stavolta, l'istrionico gestore tira fuori dal suo cappello-bancone (pur meno fornito del solito) due formaggi di carattere, degni protagonisti della nostra cena.

Il più giovane è il Formae Val Fiemme del Caseificio Sociale "Val di Fiemme" Cavalese, con latte vaccino crudo proveniente dalle malghe della vallata. Ha circa cinque mesi di stagionatura.
La crosta, colore paglierino intenso, è liscia, dura e sottile, con piccole chiazze di muffa bianca e verde.
Il colore della pasta è invece giallo paglierino scarico; di struttura liscia e compatta, semidura, deformabile e leggermente umida, con occhiatura grande ed irregolare, diffusa ma solo nella parte inferiore della fetta.
Gli odori sono piuttosto netti ed intensi: latte e burro cotti che si fondono a note di erbe aromatiche, soprattutto di salvia.
In bocca continuano gli stessi profumi, pur con la prevalenza vegetale; l'attacco è dolce, con una leggera acidità che lascia subito posto a sapidità e piccantezza; il finale è un po' amaro. Si conferma mediamente duro e compatto, deformabile e di discreta solubilità.

Il Vezzena di Malga del Caseificio degli Altipiani e del Vezzena (Lavarone) è, invece, un presidio Slow Food; anch'esso da latte bovino di alpeggio, proviene tuttavia da ben 18 mesi di stagionatura.
La sua crosta è dura, rigosa, rigida, secca e con una leggera trama di tela, di colore ocra, ed è accompagnata da uno spesso sottocrosta.
La pasta, che si presenta con un colore paglierino carico, è rigida, secca e deformabile, con occhiatura irregolare e di media grandezza, rada e non uniforme.
Al naso si percepisce appena l'odore lattico cotto, coperto da quelli di erba e di dado-animale. I sapori sono più intensi del precedente, con inizio dolce, una leggera acidità ed una forte sapidità accompagnata da piccantezza, con un tenue amarognolo finale. In bocca il latte scompare e rimangono aromi vegetali e di glutammato. Di struttura compatta, dura e leggermente solubile.
In definitiva, sembra molto equilibrato e, soprattutto, con ogni caratteristica ben calibrata ed al posto giusto. E', credo, uno dei più gustosi Vezzena mai assaggiati.

Quest'ultimo cacio, peraltro, si dimostra anche un ottimo abbinamento per il vino della serata, il Rosso Furli 2009 di Maso Furli. A dire il vero, tutto questo post è stato buttato giù solo per scrivere - finalmente - due parole sugli ottimi vini di questa cantina di Pressano.
Ebbene, l'unico vino rosso prodotto dal titolare-enologo-onemanband è ottenuto da Cabernet Sauvignon (90%) e Merlot (10%), fermentati in acciaio e maturati in legno. Di colore intenso, tra il rubino ed la porpora, ha profumi di frutta matura e sotto spirito (ciliegie e more) piacevolmente amalgamati con note affumicate e lievemente speziate. L'impatto al palato è fresco, energico e morbido (quasi "polposo"), piacevolissimo, seguito da una leggera sapidità e da notevole (ma non aggressiva) tannicità; anche l'alcol è sin dall'inizio in buona evidenza. E' un vino ricco e vivo, e rischiamo di finirci l'intera bottiglia, cosa che vale, del resto, per tutti i prodotti di quest'azienda.