martedì 6 settembre 2011

Viva viva il cineforum!

Gli eventi enogastronomici in provincia di Trento non sono molti e - complici sia lo scarso "spirito imprenditoriale" locale, sia la bassa qualità media dei cosiddetti "prodotti tipici" - si corre sempre il rischio di trovarci fuffa o, comunque, di regalare soldi. Giustamente prevenuti, dunque, arriviamo alle 8 di sera alla Cantina d'Isera, per partecipare alla serata cine-degustativa organizzata da Trentino Marketing, Strade del vino e dei sapori del Trentino e Nuovo Cineforum Rovereto, nell'ambito dell'iniziativa "Denominazione di Origine Cinematografica".
Ebbene, ci saremmo dovuti (parzialmente) ricredere.

Per la verità, l'ambiente non è dei più confortevoli, avendoci gli organizzatori murati vivi - noi, gli altri 148 visitatori e pure gli stand di degustazione - in due anguste salette senza vista. Peccato, perché il punto vendita della Cantina d'Isera godrebbe di un piacevolissimo panorama sui circostanti vigneti e sulla Vallagarina (d'altronde, poche alternative: fuori piove, e nello spazioso ed elegante salone contornato da vetrate, destinato normalmente all'accoglienza degli ospiti, è allestita la successiva proiezione).

Insomma, arriviamo e, ancora accalcati in fila, intravediamo gente, all'interno, maneggiare minuscoli piattini semivuoti, ed ecco che il pregiudizio di cui sopra genera sconfortanti visioni di noi, senza cena!, con l'appetito incendiato da quei minimi assaggi, che ci mordiamo a vicenda per le successive tre ore...
Per fortuna, invece, scopriamo che i piattini, pur piccoli, vengono riempiti più e più volte, ciascuna in un banchetto diverso (sei, in tutto), e che nessuno si risparmia sul bis (Slow Food, impara!).
Cominciamo, quindi, dallo stand della Macelleria Sighel (Baselga di Pinè), dove offrono carne salada cruda, tagliata a fette meno sottili del solito ma tenerissima, dal sapore gradevole, però fin troppo delicato per della carne salada, e kaminfeger, alias "salamino dello spazzacamino", ricavato da manzo e maiale, leggermente aromatizzato e affumicato. Entrambi prodotti piacevoli ma senza pretese.

Gustosissimi, invece, gli ortaggi di Agriverde Val di Gresta (Mori), in particolare i crauti bianchi con mele, la cui naturale acidità è piacevolmente smorzata dallo zucchero della frutta, ben abbinati, sopra una fetta di pane, con una punta di mostarda di pere, salsa agrodolce (per nulla piccante, avendo la senape lasciato il posto, tra gli ingredienti, al succo di limone) ormai molto in voga nella gastronomia locale e, credo, nazionale, ed effettivamente buonissima (soprattutto con formaggi stagionati). Altrettanti complimenti meritano i veli di sedano-rapa, dal sapore non molto intenso ma caratteristico e, confezionati sott'olio, ottimi da soli, stesi sul pane.

Accompagnamo queste prime portate con il gradevole Trento DOC Brut 2006 Cantina d'Isera (uve chardonnay); per le successive, invece, ci lanciamo sul nuovo vinello realizzato in collaborazione dalla cantina ospite e dall'azienda de Tarczal, tal Trentino DOC Marzemino d'Isera Superiore Vignetti: probabilmente, un prodotto ancora immaturo.
Riguardo ai vini, rimane da dire che l'offerta è assolutamente ridicola, limitata ad un trentodoc e tre marzemini: ma porca miseria... siete l'unica cantina presente, nonché gli ospiti... e tirate fuori anche i bianchi!
Il tour prosegue con l'immancabile Panificio Moderno di Isera, i cui pani di lievito madre meritano sempre una sosta abbuffina, siano dolci (Fichi e uvetta) o salati (Panpetra). Viene anche da chiedersi come sia possibile l'onnipresenza del simpatico ragazzo-immagine dell'azienda, reperibile ad ogni evento gastronomico organizzato in provincia, sempre dietro ad un banchetto alle prese con enormi sacchi di pane. Chi sarà il suo spietato magnaccia?
Il loro pane, ad ogni modo, risulta un ottimo accompagnamento per le prelibatezze della Macelleria Equina Zenatti (Rovereto), proposte in forma di salamini stagionati, polpettine molli di carne cruda aromatizzata, fesa affumicata e salamoni freschi. Uno meglio dell'altro.
Ovviamente, spuntano anche i formaggi locali. Per l'occasione, il Caseificio degli Altipiani del Vezzena (Lavarone) offre le sue specialità, ovvero: ricotta fresca e morbida a cofanate, tanto ghiotta quando cosparsa di miele di castagne dell'Agricoltura Peterlini (Rovereto), quanto scipita presa di per sé; Asiago DOP, buono ma assolutamente ordinario, così come il Vezzena DOP vecchio, stagionato un anno; l'unico formaggio con un minimo di personalità è il Vezzena DOP di malga, con lievi note erbacee.

Caffè e dolci vengono infine serviti allo stand della Casa del Caffè (con sede storica in Trento, quindi che c'entra con la Vallagarina? Il proprietario prezzemolino ci sta bene un po' dappertutto? Ha parenti roveretani?). Notevoli le improvvisazioni culinarie del gestore, il quale assembla sul momento piccole delizie con fette di gianduia e di nocciola, pepe in scorza di cioccolato, biscotti sbriciolati, cremine ed altri prodotti dolciari. Veramente buona pure la sfoglia di biscotto ripiena di mandorle ed amaretti tritati.

Un'ora e mezza di degustazione dopo, viene proiettato The Town di Ben Affleck, thriller scontatissimo sul malavitoso innamorato e desideroso di uscire dal giro ma oramai è difficile. Dal Nuovo Cineforum Rovereto mi sarei aspettato di meglio, spero non siano decaduti anche loro.