domenica 17 luglio 2011

'O pesce 'e Don Antonio.


Zona portuale di Pozzuoli (NA), un intrico di stradine in mezzo a vecchie, basse case da pescatori. Tra la miriade di ristoranti c'è Don Antonio, locale storico frequentato dal parentado sin dalla tenera età.

Ci serve un cameriere vecchio, minuto e smunto, ma attentissimo ed impeccabile, una vita intera come cameriere da Don Antonio. Sia io che la Brischetta non siamo in vena di abbuffate ed ordiniamo una frittura di mare per due, accompagnata da un'insalatina.



Ebbene, l'insalatina è buonissima, imbevuta esclusivamente in uno strepitoso succo di limone. Il pesce, invece, è sì freschissimo - e questo per noi montanari è già un miracolo - ma, malgrado sia pure buono, in fondo lascia un po' d'amaro in bocca, e non tanto perché è cucinato in maniera semplicissima (in fondo la cucina semplice dovrebbe esaltare la veracità del prodotto buono), quanto, piuttosto, perché non propone quel sapore straordinario che, in un posto del genere, ci si aspetterebbe (e ci si aspettava).

L'abbinamento sta nell'unica bottiglia a disposizione, una Campania IGP Falanghina (2010) Zassa (Pozzuoli) senza pretese ma, per quel che serviva, giovane, fresca ed acidula al punto giusto.

Alla fine, comunque, per il prezzo irrisorio, rimane un locale da tenere in considerazione...
Particolare Anfiteatro Flavio a Pozzuoli

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