lunedì 2 dicembre 2013

Taurasi Riserva "Primum" 2004 Guastaferro.

Personalmente, dobbiamo moltissimo ad Antoine Gaita. Quest'uomo, infatti, non ci ha soltanto iniziato ad uno dei migliori vini mai assaggiati in vita nostra (cioè al suo Fiano Vigna della Congregazione) ma ci ha, inoltre, guidato alla scoperta del vino Taurasi, indirizzandoci verso due piccoli grandi produttori irpini.
Uno di questi è Raffaele Guastaferro, giovane titolare dell'omonima cantina e proprietario di un vigneto di circa 10 ha in contrada Piano d'Angelo. Le sue viti appartengono ad un'altra epoca: vecchie anche di 150 anni, a piede franco, allevate a mo' di festoni con l'antico sistema dell'alberata taurasina.


Il suo piccolo capolavoro è il Taurasi DOCG "Primum", che noi proviamo dell'annata 2004.
L'uva aglianico, vendemmiata tardivamente come d'uso, è stata fatta fermentare in acciaio ed ha completato la sua maturazione all'incirca in 4 anni, in tonneau, poi in barrique di rovere francese e, infine, in bottiglia

Il vino si presenta di un rosso granato intenso, con riflessi purpurei.
Al naso è intenso, ricco e complesso: in primo piano ci sono profumi fruttati di amarene sotto spirito, prugne mature ma anche lievi note più fresche, come di frutti di bosco, e vaghi sentori floreali; dietro, un amalgama di odori più profondi in cui s'intrecciano spezie (vaniglia ma non solo), cuoio, tabacco, carruba e note medicinali.
In bocca è polposo e fruttato, strutturato ma, soprattutto, dritto e penetrante, con una notevole freschezza acida ed una tannicità di tutto rispetto (sottile ma evidente e persistenti), accompagnate dalla morbidezza alcolica che sfocia in sensazioni brucianti. Tutte le sensazioni tattili, per quanto nette, non raggiungono livelli d'intensità aggressivi e si presentano in modo fine ed armoniosamente legato.
Ne risulta un grande vino, che continua ad allettare di bicchiere in bicchiere.
Detto questo, siamo adesso curiosissimi di assaggiare il frutto dell'annata 2012, dato che la guida enologica della cantina è passata, da poco, proprio ad Antoine Gaita!