sabato 25 dicembre 2010

Natale 2010 - Prima puntata

La Locanda del Natale è un piccolo antro, nascosto agli occhi dei più, dove, un solo giorno all'anno (poco prima del 25 dicembre), è possibile sbafare caratteristici banchetti a base di nomi incomprensibili. La mia presenza in questo luogo esclusivo ha del miracoloso e, pertanto, merita una pur brevissima menzione:
1) ho scoperto i rugelach, piccolissimi cornetti salati di origine tradizionale ebraica che, farciti con "pesto di erbette casalingo", sono davvero deliziosi;
2) un intero pasto con il Trentodoc, come da autorevoli suggerimenti, si può in effetti fare (nel nostro caso, un non indimenticabile Trento Doc Rotari brut);
3) secondo me, il salmone affumicato va messo nel risotto durante la cottura, e non a crudo, ecco.

sabato 18 dicembre 2010

Un coppino a Patelli, prego.

Dietro le mura di piazza Fiera, in Trento, si trova il ristorante Patelli, molto popolare per via dei suoi primi piatti, a base di pasta proveniente dal rinomato (omonimo) pastificio di famiglia.
Fino ad oggi, era uno degli ultimi locali del centro-città mancanti all'appello.
Il prezzi sul menu sono abbastanza incoraggianti (apparentemente contenuti, in proporzione all'aspettativa stimolata dal "nome") e, visto il luogo, proviamo due primi:
- lei, tagliatelle al teroldego con formaggio fuso e salsiccia;
- io, tortelloni di mirtilli con cervo in burro e menta.
La scelta delle bevande non è delle più felici, visto che le alternative per un vino al bicchiere sono meno del previsto (due) e, peraltro, entrambe di qualità sospetta, ossia: 1) un non-meglio-identificato-cabernet; 2) il "teroldego della casa".
Puntiamo su quest'ultimo, perché, alla fine, non trovo il coraggio necessario a chiedere qualche informazione sul cabernet.
Mangiamo. Beviamo.
Quando saremo recensori famosi, però, sarà più bello; infatti, dopo un pasto del genere, potremo passare in cucina dallo chef e, mettendogli un braccio sulla spalla, dirgli:
- "Caro il nostro amico, hai scelto tu di condire le tagliatelle solo con la salsiccia, no?"
- "Beh, sì..."
- "E lo sapevi che, di conseguenza, il sapore della salsiccia avrebbe acquisito un'importanza particolare, no?"
- "...sì..."
- "Quindi, ci spiegheresti perché hai usato una salsiccia che non sa di niente?"
- "..."
- "E i tortelloni di mirtilli, caro amico, sono molto saporiti, no?"
- "..."
- "Avresti potuto condirli in modo poco incisivo, con puro burro, magari buono, esaltando, così, il loro particolare gusto, no?"
- "..."
- "Ma, in alternativa, avresti anche potuto trovare, con abilità, un sapore forte che si accostasse bene a quello del cervo, no?"
- "..."
- "Sai che c'era un'unica cosa che non avresti dovuto fare, e che quest'unica cosa consisteva nell'usare un condimento forte ma, al contempo, sgradevole accanto al cervo, no? Come quella menta lì, no?"
- "..."
- "Per favore, puoi dire ad alta voce con cos'hai condito quei tortelloni al cervo?"
- "Con... quella menta lì..."
- "Grazie. Ciao."

martedì 14 dicembre 2010

Bollicine power.

Le fette di lardo e di prosciutto crudo sottili, che si fondono tra lingua e palato, assieme al signorile Trento D.o.c. Abate Nero Domini millesimato 2005 brut (Abate Nero S.a.s. di Gardolo, TN) ed al Trento D.o.c. Maso Nero millesimato 2005 brut (Azienda Agricola Zeni R.s.s. di Grumo, TN), di aroma più intenso, e altrettanto buono. Queste, probabilmente, le migliori scoperte di Bollicine su Trento 2010, un'iniziativa di C.C.I.A.A. e Trentino S.p.a. che, lo si ammette, ha superato le autocontrollate aspettative, perché - caso raro per la città - non ha sacrificato qualità né quantità al prezzo purtuttavia accessibilissimo (€ 5,00 per 3 bicchieri colmi, con bianchi "base", "riserve" e rosati, a scelta del bevitore).
I peggiori ricordi, per la cronaca: il burattino con cui ho diviso il tavolo; i vini in lista che si esaurivano uno dopo l'altro, pareva appena prima che riuscissimo ad ordinarli; i camerieri che dovevi placcarli per conquistare 10 secondi di attenzione; i gioppini; il formaggio tra gli incisivi.

venerdì 10 dicembre 2010

Mein.

Questa rivendita di alimentari è uno di quei negozi (assieme, p.e., al panificio Tecchiolli) dai quali, se vivessi in un'altra città, probabilmente starei alla larga a causa del prezzo ladro ma che, invece, a Trento, sono piccoli gioielli in grado di appassionarmi.
Stasera, ad ogni modo, ci ha fornito il necessario per un'ottima cenetta (preparata da quella che corre dietro il panno della polvere), ovvero: la pasta fresca a forma di stellona, ripiena di gamberi e crema all'arancia, prodotta da Gaetarelli di Salò (BS); il burro fresco che, oltre ad aver rimpinguato le tasche di Beppino Occelli di Farigliano (CN), era proprio gustoso spalmato sul pane (forse per questo è, come si è poi scoperto, pluripremiato); infine, il Filii di Pojer e Sandri (Faedo, TN), un vino di uve Muller Thurgau ed Incrocio Manzoni, delicato, leggermente aromatico, tutto sommato buono ("ordinario", nel gergo che un giorno padroneggeremo - prima o poi farò quel corso da sommelier, e saranno cazzi)... ad ogni modo, abbiamo finalmente provato, anche se, magari, non nelle sue eccellenze, quella cantina così rinomata.